Uno studio ha rilevato che, causa i cambiamenti climatici in atto, potrebbero essere a rischio estinzione più della metà delle specie selvatiche di caffè
Una delle bevande più amate dagli italiani potrebbe essere a rischio estinzione. L’allarme arriva direttamente da un team di ricercatori che ha condotto un’analisi approfondita sul caso.
Decenni fa, accogliere i propri ospiti porgendo loro una tazza di caffè, era considerato un vero e proprio lusso, visti i costi che era necessario affrontare. Oggi invece i prezzi sono più contenuti e i brand che vantano chicchi selezionati e aromi inconfondibili sono numerosi, per cui non è difficile trovare la miscela di caffè che faccia al proprio caso ad un costo ragionevole.
E se il caffè tornasse ad essere un lusso? Per quanto al momento non ci sia nulla di certo, quello che è emerso, in seguito ad uno studio portato avanti da un gruppo di studiosi dell’Università di Nottingham guidato da Aaron David del Royal Botanic Gardens, è preoccupante.
A causa di specifici fattori quali la presenza di funghi e la siccità, sono a rischio estinzione più della metà delle specie selvatiche di caffè, ovvero il 60% delle 100 tipologie (e più) che crescono liberamente nel loro habitat naturale.
I cambiamenti climatici e l’aumento costante delle temperature infatti non rappresentano un dato positivo per quanto riguarda le aree dedite alla coltivazione del caffè che, stando al rapporto “A Brewing Storm” del Climate Institute di Sidney, potrebbero dimezzarsi fino al 2050. Di conseguenza, si assisterebbe non solo a un aumento dei prezzi, ma anche a una diminuzione della qualità stessa del prodotto. Si tratta di un fenomeno già in atto e dove l’aumento dell’incidenza dei parassiti, ha iniziato a colpire Guatemala, Messico e Nicaragua, cioè Paesi in cui la produzione di caffè è massiccia.
Nello specifico, i ricercatori dell’Università di Nottingham, dopo aver analizzato le banche dei semi e i dati dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, sono giunti alla conclusione secondo cui su 124 specie di caffè, 75 sono a rischio e le quantità di semi (di queste varietà) presenti nelle banche e nelle aeree protette, non sono molto alte.
Per salvaguardare la produzione mondiale di caffè è bene tutelare le stesse specie. In questo senso, i ricercatori ritengono che le specie di caffè selvatico, potranno in futuro essere determinanti per assicurare la sopravvivenza del settore. Ne hanno individuate 124 resistenti agli attacchi dei parassiti e ai cambiamenti climatici e che possono essere coltivate in habitat diversi da quelli originali.
Ma come sarebbe un mondo senza caffè ?
Se facessimo una previsione sulle nostre abitudini di vita prevedremmo che piano piano scomparirebbero i bar; senza caffè i bar non avrebbero più motivo di esistere, magari ci sarebbero le cornetterie, oppure le frullaterie, oppure le “spremuterie” senza la bevanda magica nemmeno le pasticcerie avrebbero più senso. E’ come se andassimo al MC Donald e ci dicessero che non hanno più le patatine……
Le persone si alzerebbero più tardi la mattina e i negozi aprirebbero solo il pomeriggio.
Realtà o fantascienza ? Chi può dirlo ! 🙂 Restate aggiornati su i prossimi articoli del blog per saperne di più.
Fonte : quifinanza.it
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